Il racconto della mia vita imprevedibile con la sclerosi multipla ha inizio il 4 agosto 2017, giorno in cui mi è stata diagnosticata.
Da quel momento vivere all’estero è diventato un casino!
Nel 2017 mi trovavo a Riyadh, Arabia Saudita.
La diagnosi fu una doccia tiepida, non fredda. Certo non mi aspettavo di avere una malattia autoimmune e cronica con il doppio nome che ai tempi nemmeno conoscevo. Ma finalmente avevo dato un nome al problema che da mesi mi stava complicando l’esistenza.
Inizialmente decisi di non cambiare il mio stile vita, non volevo certo piegarmi a quella presuntuosa! Quindi, dopo l’estate trascorsa in Italia, decisi di tornare a vivere a Riyadh. Per qualche mese feci avanti e indietro dall’Italia, perché volevo farmi seguire da un neurologo italiano. Potermi esprimere infatti con la mia lingua madre in questo momento delicato, per me era fondamentale.
Al termine dell’anno scolastico dei miei figli, decisi di rientrare definitivamente in Italia.
Decidemmo di andare a Brunico, anche se nessuno di noi è originario di quella zona. Ma in quel momento sentivo il bisogno di vivere in un luogo con un clima fresco, con servizi raggiungibili a piedi o in bicicletta, vicino a ospedale e scuole.
Nel frattempo, mi resi conto che la terapia che stavo seguendo mi creava qualche problema. Così decisi, assieme al mio neurologo, di cambiarla.
Questo cambiamento mi spaventava molto, significava uscire dalla mia confort zone, ribaltare tutte le mie certezze e abitudini per andare verso qualcosa di sconosciuto. Richiese tempo e pazienza. Fortunatamente, dopo qualche mese, capii che finalmente questa era la terapia giusta per me. Oltre ai medicinali avevo cambiato, ancora una volta, la mia alimentazione. Mi ero iscritta ad un corso di pilates, avevo iniziato a camminare moltissimo e a frequentare un corso di inglese per incontrare e conoscere gente del luogo.
Poi arrivò il covid e mio marito rimase bloccato per mesi a Riyadh. Non bastava la sclerosi multipla a rendere la vita imprevedibile!
Così, appena tutto sembrò tornare più normale, decisi di rientrare a Riyadh.
Laggiù, in quel deserto lontano, dovetti affrontare un cambio di clima pesante.
Avevo dovuto salutare le quattro stagioni, chiudere nell’armadio il giubbino pesante e i maglioni di lana e andare incontro al caldo. Io adoro l’estate, il calore del sole sulla pelle, le alte temperature, ma la mia coinquilina no. Lei è molto sensibile al calore. Con l’aumento della temperatura corporea lei mi regala stanchezza, affaticamento alle gambe e difficoltà nei movimenti.
Fortunatamente l’aria condizionata, l’ombra delle palme e le piscine mi hanno aiutato ad alleviare le fatiche fisiche.
Poi un giorno, quasi per caso, è arrivata la proposta di una nuova destinazione.
Quella che tutti noi aspettavamo e sognavamo da tempo.
Siamo stati tutti pronti a saltare sopra questo treno in corsa.
Ma io mi ero dimenticata che non riesco più a saltare.
Ma nemmeno a correre.
E quindi ora rimango indietro. Arranco. Mi trascino. Fino a fermarmi…
Anche questa volta è colpa sua. La coinquilina subdola e presuntuosa si è messa in mezzo rallentando il processo per la mia nuova avventura.
Drusilla
A te tutti i miei auguri. Conosco la sclerosi multipla. Fai bene a dare battaglia
Grazie di cuore!
Un abbraccio a una donna e mamma coraggiosa con la C maiuscola. Con affetto, Alessandra